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La Calamita Cosmica Cosa vedere a Foligno

La Calamita Cosmica è una scultura monumentale che rappresenta un enorme scheletro umano, con una originale particolarità. Al posto del naso infatti porta un grande becco di uccello. Opera del più grande esponente dell’arte contemporanea italiana, Gino de Dominicis, artista provocatorio ed enigmatico, la Calamita Cosmica è esposta a Foligno in mostra permanente, nella locali della ex Chiesa  della Santissima Trinità in Annunziata.

La Calamita Cosmica

La Calamita Cosmica di de Dominicis è senza ombra di dubbio la scultura più importante dell’arte contemporanea italiana, un capolavoro eseguito in gran segreto, durante un ritiro dell’artista durato circa vent’anni. L’opera, lunga 24 metri, alta 4 e larga 9 metri, riproduce in maniera perfetta lo scheletro di un essere umano con un lungo naso a becco d’uccello. Perchè dunque si chiama Calamita Cosmica? Il nome deriva dall’asta dorata che parte da una delle falangi dello scheletro e si proietta verso il cielo, una specie di magnete indirizzato verso l’universo.

Scultura arcana?

La Calamita Cosmica è realizzata completamente in vetroresina, gesso e polistirolo, lavorati su una struttura di ferro. La sua terrificante possenza, la sua forma e la sua realizzazione  rimangono comunque avvolte in un mistero. Forse proprio per l’enigmatica indole dell’autore l’opera può provocare sensazione discordanti. Ammirazione certo, ma anche sgomento. Fatto sta che da anni la Calamita Cosmica è meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo. 

La struttura è molto particolare e ricca di dettagli curiosi, proprio come il naso a forma di becco. Dettaglio già riscontrato in alcune opere di de Dominicis che, forse, aveva piacere a rappresentare le mitiche figure ultraterrene dell’uomo-uccello. Un modo di tendere al divino e/o all’arcano, di connettersi forse con la sua parte più spirituale. La Calamita Cosmica lascia comunque spiazzati, un pò per via delle sue straordinarie dimensioni, un pò per la sua forma alquanto bizzarra. Al suo cospetto non puoi che sentirti minuscolo e farti decine di domande sulla sua creazione, nonchè sulle motivazioni che hanno portato l’artista alla sua realizzazione.

La Calamita Cosmica Cosa vedere a Foligno

Un particolare ricorrente in molte opere dell’artista Gino de Dominicis è il naso a forma di becco.

Chi era Gino de Dominicis

Nato ad Ancona nel 1947, Gino de Dominicis è uno degli artisti italiani più emblematici del Novecento. Pittore, scultore, architetto e provocatore, è stato pioniere di una visione non convenzionale dell’arte. Il suo obiettivo primario era riuscire a riprodurre l’immortalità realizzando opere impossibili, spesso legate ai culti antichi. Massima espressione della sua concezione artistica surreale e semi ironica sono proprio i grandi nasi a becco dei protagonisti delle sue opere. Ha sempre ritenuto il pubblico una presenza superflua, inutile e deleteria per l’arte, la quale aveva le basi per poter esistere anche senza sguardi curiosi o indiscreti. Per lo stesso motivo vietava di far fotografare le sue opere. 

La Seconda soluzione d’Immortalità

Tra i suoi lavori uno in particolare si rivela essere per lui un’arma a doppio taglio. Presenta infatti alla Biennale di Venezia del 1972 un’opera intitolata Seconda soluzione d’Immortalità, protagonista della quale è un ragazzo affetto da Sindrome di Down. Il giovane è seduto immobile in un angolo con davanti a se un cubo invisibile, un ritratto di una palla di gomma nell’atto del rimbalzare e una pietra in attesa di essere spostata. L’intento di de Dominicis non era quello di rappresentare un ragazzo con gravi difficoltà ma di figurare una soluzione di immortalità attraverso un uomo con l’aria di bambino, capace dunque di ingannare il tempo.

Sia il pubblico che la critica hanno accolto questa sua performance come indiscreta e sadica, sollevando non poca indignazione tra gli addetti ai lavori tanto che de Domincis e il suo assistente, Simone Carella, vengono querelati alla Procura della Repubblica di Venezia perché sospettati del reato di sottrazione di persona incapace. L’anno dopo sono assolti perché “il fatto non sussisteva”. 

Dove vedere le opere di Gino de Dominicis

L’autore era, come già detto, famoso per il suo forte rifiuto di far fotografare le proprie opere. Motivo per cui molte delle sue creazioni vengono tramandate esclusivamente tramite testimonianze di amici o di galleristi, senza essere supportate da documenti tangibili. 

Alcune sue opere sono esposte alla GNAM, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, altre le puoi visionare presso il Museo di Capodimonte di Napoli. Alcuni video di de Dominicis inoltre sono conservati nelle videoteche della GAM di Torino. La sua opera più famosa invece, la Calamita Cosmica, è esposta in maniera permanete a Foligno, nella ex Chiesa della Santissima Trinità. Nella stessa Chiesa puoi assistere ad  alcune video testimonianze storiche sulle opere e sulla vita dell’artista. Vale la pena prendersi una decina di minuti per conoscere meglio questo emblematico autore tramite i racconti dei critici e dei giornalisti che hanno avuto modo di assistere alle sue performance. 

La Calamita Cosmica e la Chiesa della Santissima Trinità

La Chiesa della Santissima Trinità, restaurata completamente nel 2011, è un vero e proprio gioiello in stile neoclassico, frutto dell’architetto Carlo Murena, allievo del Vanvitelli. Oggi rappresenta il secondo polo museale del Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno e ospita la Calamita Cosmica di Gino de Dominicis.  Prima di approdare in maniera permanente a Foligno questa suggestiva opera d’arte è stata esposta in diverse parti del mondo, nonostante la sua mole fosse difficile da gestire, sia nell’assemblaggio che nel trasporto. E’ stata ospite del MAC di Grenoble, del Museo di Capodimonte a Napoli, della Mole Vanvitelliana di Ancona e persino della Reggia di Versailles.

La Calamita Cosmica Cosa vedere a Foligno

La grandezza dello scheletro e i suoi dettagli lasciano il visitatore in un misto di stupore e curiosità.

Perchè vedere la Calamita Cosmica

Una visita alla Calamita Cosmica è assolutamente necessaria se ti trovi in viaggio a Foligno o nelle vicinanze. Hai la possibilità fare due esperienze in una, vista la sua collocazione in una delle Chiese più rinomate del neoclassicismo italiano. La conformazione dell’edificio ti permette inoltre di poter girare attorno allo scheletro e di poter scattare foto da diverse angolature, facendoti accedere anche ad una terrazza rialzata che da una vista a 360° sull’opera d’arte, posta al secondo piano della struttura. Hai modo così di visionare due realtà opposte, distanti nel tempo eppure così vicine, da essere quasi racchiuse in un’unica dimensione. Gli stili contrastanti, classico e innovativo, le due opposte destinazioni, sacro e profano, si sposano in maniera perfetta creando un’attrazione che va oltre le aspettative. 

Camminando accanto alla Calamita Cosmica hai la sensazione di trovarti al centro dell’universo, proiettato verso un punto indefinito del Cosmo che parte da una falange di gesso, posta nel centro di una chiesa del Settecento a forma circolare. La stessa Chiesa della SS, Trinità ha una storia irrequieta quanto quella dell’opera d’arte che ospita. Nata da un ambizioso progetto architettonico ma lasciata incompiuta, nel corso dei secoli è stata luogo di culto, magazzino, rifugio bellico e infine polo museale. Ora la sua destinazione d’uso finale è legata alla famosa Calamita Cosmica di Gino de Dominicis. 

La Calamita Cosmica. Orari e prezzi

Per vedere la Calamita Cosmica puoi acquistare il biglietto di ingresso direttamente presso il polo museale della ex Chiesa della Santissima Trinità. L’edificio si trova nel centro storico della città ed è facilmente raggiungibile a piedi dagli altri punti di maggiore interesse di Foligno.

Il costo del biglietto intero è di 6,00 €, il ridotto di 3,00 €. Puoi accedere alla grande sala che ospita la Calamita Cosmica, visionare le teche contenenti la sua storia e la biografia dell’artista e accedere alla sala dove sono proiettati i video sulle opere d’arte e sulla vita di de Dominicis.

Con lo stesso biglietto puoi accedere al CIAC, il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, che ha all’attivo ben 25 mostre e ospita la Collezione Permanente di Arte Contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, a pochi metri di distanza dalla ex Chiesa della SS.Trinità. 

  • Orari invernali: da novembre a marzo, sabato, domenica e festivi ore 10:30-13:00/15:00-18:00
  • Orari estivi: da aprile a ottobre, dal giovedì alla domenica e festivi ore 10:30-13:00/15:30-19:00

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Comments:

  • Gennaio 31, 2023

    Splendida scultura, ricca di dettagli, non mi sarei mai immaginata il perché del nome né il simbolismo dell’asta dorata. Da vedere sicuramente, grazie per avermela fatta conoscere e con sé anche lo scultore stesso.

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  • Gennaio 31, 2023

    OMG! Sento il fortissimo desiderio di andare a Foligno per fare un video (assolutamente non serio!) su quest’opera!
    L’unico neo sarebbe che mi sentirei in colpa come un cane a filmare e fotografare, sapendo che de Dominicis mi avrebbe stramaledetta all’inferno e ritorno… 😁

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  • Libera

    Febbraio 1, 2023

    Non ne avevo mai sentito parlare, ma è spettacolare questa scultura. Grazie per avercela fatta scoprire, chissà che non riesca ad organizzarmi quanto prima per vederla dal vivo.

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  • Cristina

    Febbraio 2, 2023

    Non conosco questo artista molto particolare. E’ sempre belle scoprire opere d’arte e questa scultura è sicuramente da visitare !

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  • Febbraio 3, 2023

    Veramente stupefacente, non conoscevo questa opera e la trovo maestosa, spettrale e bellissima. Grazie di averne parlato, scopro sempre cose interessanti leggendoti.

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  • Claudia

    Febbraio 3, 2023

    Conoscevo quest’opera e sono curiosa di visitarla ma non sapevo che l’artista fosse così legato alla mia città Ancona! Prima o poi ci andrò passando un weekend in Umbria!

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  • Febbraio 4, 2023

    Incredibile, oltre la grandezza e la cura dei particolari di questa scultura trovo davvero molto curioso il naso a forma di becco di uccello, una bella abbinata di antico e moderno, sacro e profano. Ci ha davvero regalato una chicca interessante.

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  • Febbraio 7, 2023

    Un’opera inquietante, forse per la natura in sé che tende sempre a farci a pensare alla morte, ma anche per i dettagli che non ti aspetti e non ti spieghi e che sembrano quasi fuori luogo, come il becco e l’asta. Sicuramente mi piacerebbe vederla dal vivo, e saperne di più sulle opere di un artista misterioso e sicuramente geniale.

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  • Marina

    Febbraio 8, 2023

    Conosco l’ex chiesa e l’opera che contiene perchè il restauro è stato realizzato da un’architetto per cui ho lavorato!

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  • Febbraio 18, 2023

    Sia l’artista che la curiosa opera mi sono nuovi. Sicuramente da vedere quando si capita a Foligno. Anzi, motivo in più per organizzare una gita da quelle parti!

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  • Febbraio 24, 2023

    Non conoscevo né l’artista, né l’opera. Davvero molto interessante il simbolismo che si nasconde dietro i vari dettagli! Da visitare la prossima volta che andrò a Foligno!

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  • Alessandra

    Febbraio 25, 2023

    Non ne avevo mai sentito parlare, ma è davvero una scultura curiosa. Non essendo distanti da Foligno, penso che andremo a vederla quando saremo da quelle parti. Grazie!

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  • Marzo 8, 2023

    Nella descrizione del personaggio che fai, riservato e misterioso, mi fai venire in mente Bansky e il suo stesso modo di negarsi al pubblico. Certo, non vieta di fotografare le opere, ma comunque la sua figura è avvolta dal mistero. Mi incuriosisce molto questa scultura, spero di riuscire a vederla.

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