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Gaeta, splendida cittadina laziale famosa per le sue incantevoli spiagge e per il suo mare turchese, vanta due accattivanti centri storici. Il Borgo di Elena, con i suoi vicoletti che affacciano sul mare e le piccole botteghe artigiane, e Gaeta Medievale, il quartiere che custodisce i monumenti più importanti, come l’imponente Cattedrale di San Francesco. La città di Gaeta si presta benissimo ad essere esplorata in modalità lenta, prendendosi il tempo di assaporare ogni suo scorcio in serenità, senza fretta, lasciandosi incantare da ogni suo angolo.

Scalinando Gaeta

Come esplorare la città in modalità lenta

Gaeta è un tripudio di vicoletti caratteristici e di scalinate, ognuna delle quali ha delle precise peculiarità. Marmi, volte, incisioni antiche..Ogni scorcio lascia stupito l’avventore, e riserva preziose sorprese. Per valorizzare l’immensa ricchezza storica e culturale della città  è stato presentato e avviato un progetto che mira a migliorarne la visibilità e  la vivibilità. Questo per evitare al turista il senso di smarrimento iniziale che si ritrova spesso a dover affrontare, soprattutto in città d’arte. E’ questo che si propone Scalinando Gaeta, un associazione per la tutela e lo sviluppo del territorio che, attraverso uno studio preciso e attento delle diverse aree storiche e archeologiche della città di Gaeta, è riuscita a semplificarne la visita tramite una classificazione “a colori” delle varie zone da esplorare.

Scalinando Gaeta

Tramite lo schema elaborato da un archeologo, strade e vicoli della città di Gaeta sono stati divisi in zone, ognuna delle quali nasconde meravigliosi tesori da scoprire. Ad ogni zona corrisponde un determinato colore. Per Gaeta medievale ad esempio, sono state rilevate e selezionate sette insule, sette settori, ognuno dei quai ha un colore e una denominazione che, per rendere facile l’identificazione, prende nome dal monumento più importante contenuto al suo interno. 

 

Intervista a Sabina Mitrano, presidente di Scalinando Gaeta

Ma andiamo a conoscere la presidente dell’Associazione Scalinando Gaeta, Sabina Mitrano.

Ciao Sabina. Il tuo nome ormai è conosciuto nella città di Gaeta. Ma forse in pochi sanno davvero chi sei. Ti va di parlare un pò di te?

Ti ringrazio, Annalisa. Sono una mamma di due bimbi, Lorenzo di 6 e Ludovica di 3 anni. Insegno lettere al liceo classico di Formia, e soprattutto sono una appassionata della storia e della cultura di Gaeta.

Cosa ti porta ad investire il tuo tempo e le tue conoscenze in progetti volti a valorizzare la storia e la cultura della città?

È proprio questo grande amore per Gaeta che mi spinge ad utilizzare tutto il tempo libero che ho nelle iniziative in favore della cultura Gaetana e soprattutto nello studio della storia della nostra città. Gaeta è talmente belle e grande che non si finisce mai di imparare. In particolare, il mio interesse per la storia gaetana è iniziato durante un dottorato di ricerca, circa 15 anni fa. E’ stato in quel momento che ho deciso ( a latere di alcune ricerche sulla storia greca ) di approfondire il significato del nome e del mito legati a Gaeta.  Poco dopo infatti, ho iniziato partendo proprio con uno uno studio sul Mausoleo di  Lucio Munazio Planco.  Da allora non mi sono più fermata, arrivando così fino a oggi, con Scalinando Gaeta.

Scalinando Gaeta è un progetto davvero ambizioso. La divisione dei due borghi storici di Gaeta in settori colorati da esplorare seguendo una mappa è geniale. Da dove è partita l’idea?

Si è vero è un progetto ambizioso e soprattutto è un progetto che noi amiamo chiamare “generativo”. E’ come un seme da cui possono nascere tanti bei fiori. Tutto è iniziato dall’idea di alcuni cittadini del Comitato spontaneo di Gaeta medievale che volevano, tra le tante proposte avanzate negli anni, trovare una strada per valorizzare i tanti angoli del quartiere Sant’Erasmo spesso dimenticati. Insieme all’architetto Peppe Giuliani quindi, abbiamo messo a punto questo progetto partendo da una vera illuminazione: poiché il nostro centro storico di Gaeta medievale appare a chi vuole esplorarlo come un labirinto, per trovare la chiave, o se volete il Filo di Arianna, e condurre alla sua scoperta, abbiamo deciso di utilizzare il metodo che un grande archeologo ha usato a metà dell’Ottocento per gli scavi di Pompei. G. Fiorelli infatti aveva suddiviso tutta l’area archeologica pompeiana in settori, ciascuno con una denominazione precisa ed un colore distintivo. Così abbiamo fatto anche noi.

Un idea davvero fantastica. Ti va di spiegarcela?

Abbiamo dato un nome a singole sezioni di Gaeta medievale partendo dai monumenti più conosciuti presenti in ciascuno di essi, abbinando poi un colore e un grafico del settore. In questo modo tutto il quartiere medievale può essere esplorato come fosse un unico grande monumento a cielo aperto. Soprattutto in questo modo è possibile scoprire stradine, angoli, emergenze architettoniche e archeologiche più piccole e umili, non solo quelle più conosciute. Infine per dare un’altra possibilità di scoperta abbiamo voluto tracciare tutti i percorsi pedonali che costituiscono questo dedalo unico nel suo genere che è il cuore di Gaeta medievale, contando e disegnando una mappa di ogni salita, slargo, discesa che ci sia , e fornendo quindi anche un’idea legata al numero dei gradini e dei percorsi che nei singoli settori si snodano. Tutto ciò è racchiuso nella nostra piccola guida a “Gaeta medievale, una città verticale” in cui si trovano anche piccoli cenni storici sui singoli settori e i piccoli e grandi monumenti che è possibile scoprire… semplicemente scalinando!

Questo è solo il nostro primo passo perché le cose da fare sono tante, e i centri storici di Gaeta sono due. Ma contiamo di proseguire e pian piano coinvolgere sempre più persone nelle nostre iniziative.

E voi, siete pronti per visitare Gaeta scalinando?

 

 

 

Ciao! Io sono Lisa, mamma on the road. Viaggiare per me è scoprire posti nuovi, girando e assaporando i profumi e le prelibatezze dei luoghi che visito. Che sia per un mese o per un week end le nostre tre valigie sono sempre pronte!

Annalisa@trevaligie.com

Comments:

  • Maggio 7, 2020

    Deve essere proprio una bellissima passeggiata. Usare vicoli e scalini per scoprire angoli e scorci della città! top!

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  • Maggio 7, 2020

    Mi sto innamorando di Gaeta a leggere i tuoi articoli, questo sistema delle zone è molto comodo anche per il turista che così riesce ad organizzarsi meglio per la visita

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  • Maggio 7, 2020

    Di Gaeta, meta rinomata, me ne parlava spesso un caro amico, diceva che mi sarebbe piaciuta tantissimo!

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  • Maggio 7, 2020

    sono stata per due volte a Gaeta e mi è piaciuta molto sia la cittadina che il mare

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  • Maggio 8, 2020

    Bella iniziativa! Sarebbe bello esportarla anche per altre cittadine creando dei percorsi tematizzati anche per i più piccoli

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  • Maggio 8, 2020

    Non conosco Gaeta ma già la città sembra bella di per sè, con queste iniziative poi viene ulteriormente valutata. Con il tuo articolo mi hai incuriosito.

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  • Cla

    Maggio 8, 2020

    Non sono mai stata a Gaeta e non conoscevo questo progetto, sembra davvero molto interessante

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  • Carmen

    Maggio 8, 2020

    Che bella iniziativa, e che bella Gaeta! Io ci sono stata solo di passaggio per partecipare ad una festa di matrimonio…

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  • Maggio 8, 2020

    Non siamo mai state a Gaeta, la cittò ha proprio molto da offrire. Questa iniziativa è molto utile per conoscere la città.

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  • Maggio 11, 2020

    Che bella idea. Mi piacciono un sacco questi progetti che aiutano ad approfondire la conoscenza di un luogo.

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  • Maggio 11, 2020

    Bellissimo il progetto “Scalindo Gaeta”, mi sembra un modo perfetto per conoscere bene tutta la città. Spero di poterci andare presto-!

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  • Maggio 17, 2020

    Ciao ho dei parenti a Gaeta che mi hanno fatto esplorare molti luoghi nascosti e meravigliosi vale la pena passarci giorni

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  • Maggio 22, 2020

    Sono stata diverse volte a Gaeta, ma non sapevo che avesse due centri storici… Tra l’altro, mi hai dato un’ottima idea per uno dei prossimi weekend 🙂

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  • Giugno 8, 2020

    Leggere il tuo blog mi sta aiutando sempre di più a conoscere (e desiderare di visitare) Gaeta. La mia immagine di Gaeta era solo “in viaggio”. Per me era un transito in treno. E invece…

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