Il Museo Egizio di Torino è uno dei più antichi musei al mondo dedicato completamente alla storia e alla cultura egizia. E’ secondo per importanza solo al Museo Egizio del Cairo e la sua fondazione risale al 1824, voluta da Carlo Felice di Savoia. La prima collezione acquisita dal re comprendeva ben 5,600 reperti provenienti dall’Egitto, trovati e riuniti da Bernardino Drovetti, allora console di Francia nei territori egiziani. Alla collezione di Drovetti vengono poi aggiunte altre raccolte, tra le quali quelle appartenenti a Casa Savoia, dando così vita al primo Museo Egizio del mondo, con sede a Torino.
Il Museo Egizio di Torino
Nel corso degli anni al Museo Egizio sono incorporati altri preziosi ritrovamenti, molti dei quali effettuati nei primi anni del 1900 dalla Missione Archeologica Italiana. Ad oggi il Museo vanta circa 6,500 reperti archeologici risalenti a vari periodi storici che vanno dal Paleolitico all’epoca copta, ossia alla nascita dei primi ceppi religiosi appartenenti al cristianesimo originari dell’Egitto.
Il Museo Egizio si divide in più livelli. L’ampio ingresso interrato accoglie i visitatori con un breve resoconto della storia del Museo. Qui puoi inoltre chiedere le audioguide e lasciare i giubbotti nel guardaroba ( opzione consigliatissima ). I biglietti per il Museo Egizio si comprano solo on line, all’interno non trovi biglietterie. Prenota la visita con netto anticipo, soprattutto se hai intenzione di vedere il Museo nei week end o nei giorni festivi, soggetti quindi a maggiore affluenza.
Inizia la tua visita dal Piano Interrato
Il percorso di visita del Museo Egizio si snoda su 5 piani, e comincia proprio dal piano interrato. Qui si trova anche un meraviglioso papiro, originale, risalente all’epoca tolemaica, ossia al 330 a.C. E’ il famoso Libro dei Morti di Luefankh, un rotolo di papiro contenente formule funerarie con la funzione di guidare il defunto nel suo viaggio nelll’aldilà. Puoi vedere benissimo la sequenza originale delle immagini, confrontando ogni sezione con la traduzione sottostante fornita dal Museo. Il Libro dei Morti di Luefankh è uno dei ritrovamenti più estasianti conservati nel Museo Egizio di Torino.
Il Libro dei morti di Luefankh è un antico testo funerario egizio, utilizzato stabilmente dall’inizio del Nuovo Regno (1550 a.C. circa) fino alla metà del I secolo a.C. Custodito nel Museo Egizio di Torino, con i suoi 864 cm di lunghezza è uno dei papiri più ampi al mondo e custodisce l’insieme di formule funerarie.
Sali al Secondo Piano, nella sezione dedicata alle Mummie
Dal Piano Interrato si accede direttamente al secondo piano, per poi tornare al primo con un percorso a ritroso. Questa area raccoglie un’infinità di reperti archeologici, tra i quali stele incise e varie tipologie di sarcofagi. Il più importante reperto di quest’area è sicuramente la Mummia di Gebelein, risalente al periodo Predinastico, ritrovata nell’Alto Egitto nel 1020 dalla Missione Archeologia Italiana. La Mummia è esposta in una teca che riproduce l’ambiente in cui è stata ritrovata e suscita davvero grande curiosità, anche nei bambini. E’ in posizione fetale e sembra essere stata imbalsamata intorno al 3.600 a.C, agli albori della civiltà egizia, con una soluzione arcaica fatta da olio vegetale, estratto di radice di giunco e resina conifera, molto probabilmente di pino. Quest’ultimo ingrediente, dalle proprietà antisettiche e antibatteriche, proteggeva i corpi dalla decomposizione.
La mummia ritrovata in posizione fetale a Gebelein è la mummia egiziana più antica conosciuta fino ad ora. Di sesso maschile, è stata rinominata Ginger, per via dei suoi capelli rossi, in omaggio all’attrice Ginger Rogers
Al Secondo Piano trovi anche le Tombe di Neferu e Iti e la Tomba degli Ignoti, composta da un corridoio con tre camere contenenti sarcofagi e mummie con i rispettivi corredi funebri.
Scendi al Primo Piano del Museo Egizio di Torino
Lasciate le Tombe e i Sarcofagi del Periodo Predinastico e del Medio e Nuovo Regno immergiti nella storia dell’Epoca Tarda, dell’Epoca Romana e di quella Tardoantica. Per ogni periodo trovi classificati numerosi reperti, molti dei quali trovati da Schiapparelli, fondatore delle Missione Archeologica Italiana e fondatore del Museo Egizio. Impressionante per bellezza e quantità è la Galleria dei Sarcofagi. Qui sono custoditi numerosi sarcofagi dipinti e intarsiati, impreziositi da meravigliosi disegni e da simboli molto particolari. Tra questi trovi l’Occhio di Horus, un occhio sovrastato da un sopracciglio e impreziosito da una linea ondeggiante, che secondo alcune interpretazioni simboleggia la piuma del falco, l’uccello in cui Horus si trasforma secondo la mitologia egizia. Era dipinto sui sarcofagi affinchè i defunti potessero vedere il regno dell’aldilà.