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Gaeta e le sue tradizioni natalizie. Usi e costumi delle festività.

Il Natale è la festa della famiglia per antonomasia. In questo periodo si ha l’opportunità di riscoprire, stando a casa, la vera essenza di questa festa, che dovrebbe essere intima, lontana dal consumismo sfrenato, e soprattutto…completamente dedicata al focolare. Andiamo quindi alla scoperta delle tradizioni natalizie di Gaeta, per creare in ogni casa un legame con gli usi e i costumi da sempre in voga in città durante questo periodo di festa. 

Le tradizioni natalizie di Gaeta

Il folklore gaetano e lo Sciuscio

Gaeta ha un grande patrimonio folkloristico, soprattutto per quanto riguarda le tradizioni natalizie. In molti nei dintorni hanno provato a fare proprie alcune delle usanze più belle e caratteristiche della città, fallendo miseramente nell’intento. Laddove nasce una tradizione, laddove la tradizioni vive e si alimenta nel corso dei millenni, li rimane. E dunque parliamo subito di una delle manifestazioni più allegre e coinvolgenti che da tempi immemori avvolge la popolazione con le sue musiche e il suo baccano: lo sciuscio! Una vera e propria serenata di Capodanno, una dedica pretenziosa verso un capo famiglia o un “padrone” di casa al quale, in cambio di musica e intrattenimento, si chiede un piccolo regalo. Un tempo i contadini, stremati dalla fame e dal freddo, chiedevano cibo per sostenere la propria famiglia durante l’inverno. Ora si usa lasciare ai gruppi una mancia, una piccola quota che li ripaghi della visita.

Lo sciuscio gaetano. Folklore nel borgo di Gaeta per la notte di San Silvestro.

La sera del 31 dicembre puoi ascoltare le canzoni augurali dei sciusci gaetani per le strade della città. Anche il gruppo de “Glie Sciacquapenniegl” ti aspetta per augurarti buona fine e buon principio d’anno!

Gaeta e le tradizioni natalizie: il Capofuoco

Una tradizione gaetana ormai in disuso, ma di cui ho alcuni ricordi sfocati, è il Capofuoco. La notte del 31 Dicembre, in via dell’Indipendenza, le famiglie usavano preparare un grande falò per poter festeggiare l’inizio del nuovo anno all’aperto con tutta la gente del quartiere. Venivano bruciati oggetti vecchi e rovinati, nella speranza che l’anno entrante ne portasse di nuovi e più belli. Era un bellissimo e caloroso modo di riunire intere famiglie intorno ad un fuoco, lasciando da parte, almeno per qualche ora, antichi rancori o piccoli bisticci tra vicini di casa. 

La cena della Vigilia

In un paese da sempre dedito alla pesca in mare, non si può non preparare per la sera della Vigilia ( sia di Natale che di Capodanno ) un menù a base di pesce. Nei racconti di mia nonna il pesce povero era il protagonista indiscusso della tavola ma, preparato in diversi modi, diventava un vero piatto gourmet, apprezzatissimo dai commensali. Bene, anche quest’anno lasciamo da parte lo sfrenato shopping mangereccio, nessun salmone norvegese o caviale della Siberia, ne champagne per brindare al nuovo anno, e lasciamo che i prodotti tipici del territorio prendano il posto d’onore sulle nostre tavole. 

Conserva le tradizioni usando e preservando i prodotti del territorio

Concentriamoci dunque sui prodotti autoctoni, cercando di portare in tavola le tradizioni della città e riscoprendo insieme sapori antichi e autentici. Quindi via libera alle alici, fritte o in polpetta, e alle golose frittelle di cavolfiore, da mangiare calde e rigorosamente con le mani. Riserviamo un posto d’onore al re della cucina locale: il polpo. In insalata o nella tiella non può mancare sulle tavole gaetane della vigilia questo delizioso “ingrediente”. Lasciamo che nelle nostre cucine torni il profumo del sugo con le seppie, preparato con la passata di pomodoro fatta d’estate in campagna, o del soutè di cozze, eccellenze gaetane, e degli spaghetti alle vongole, con l’odore dell’aglio “sfritto” nell’olio che insaporisce anche l’aria di casa. Il tutto accompagnato dal vino locale, quello contadino, profumato di mosto, di campagna, di autenticità.

Non c'è occasione migliore per preparare piatti tipici del territorio con prodotti autoctoni. Il Natale gaetano è soprattutto cibo buono e a chilometro zero.

Non c’è occasione migliore per preparare piatti tipici del territorio con prodotti autoctoni. Il Natale gaetano è soprattutto cibo buono e a chilometro zero.

I dolci tipici delle feste. Gaeta e le sue tradizioni natalizie.

Durante il periodo natalizio non sono mai mancati gli squisiti dolci della tradizione sulle tavole dei gaetani. Da sempre susamielli, roccocò, sciuscelle e mostaccioli addolciscono i palati e conquistano tutti, grandi e piccini. Le sciuscelle in particolare sono nate come dolci poveri, fatti con la farina di carruba e ricoperti di cioccolato. Infatti sciuscella è il termine dialettale per definire la carruba, legume allora facilmente reperibile nel golfo di Gaeta e molto economico. I dolci venivano e sono tuttora accompagnati da nocciole tostate, castagne del prete, datteri e fichi secchi, simbolo di abbondanza e prosperità. Insomma un trionfo di calorie da smaltire nell’arco dell’anno. 

Le tradizioni natalizie di Gaeta. Viaggio nella gastronomia delle feste.Favole di luce, le luminarie d’artista a Gaeta

Favole di Luce, le luminarie d’artista di Gaeta, sono ormai entrate non solo nella storia della città, ma anche d’Italia. Meta imperdibile del periodo invernale, le graziose installazioni luminose accolgono ogni anno milioni di visitatori, avvolgendoli nell’atmosfera magica e fatata che creano in città. Ma non sono solo un attrazione turistica. Ormai la popolazione aspetta ogni anno con ansia di vedere apparire personaggi curiosi e giganti luminosi tra i quali passeggiare scattando divertenti foto. Un occasione di scoperta, di aggregazione, di ospitalità che coinvolge tutte le persone accorse, regalando una meravigliosa esperienza di visita tra miti, storie e leggende della perla del Tirreno.

Un tuffo nel nuovo anno

Ormai diventata una vera e propria tradizione gaetana “Un tuffo nel nuovo anno” è una manifestazione adatta ai più temerari. La mattina del primo gennaio, sulla spiaggia di Serapo, va in scena il primo tuffo collettivo dell’anno. Tutti in costume, nonostante le temperature abbastanza basse, si inaugura l’anno appena entrato omaggiandolo con una bella nuotata in mare. La manifestazione ormai è diventata un evento straordinario, un momento di grande collettività a cui prendere parte, anche solamente restando a guardare sulla spiaggia gli eroi di capodanno. 

A Gaeta, il Natale non è solo una festa: è un viaggio nella tradizione, un incontro tra passato e presente, un momento di condivisione autentica. Ogni luce, ogni sapore, ogni rito racconta una storia antica, fatta di fede, amore e comunità. Se cerchi un Natale che sappia di magia, autenticità e calore, Gaeta è il luogo dove i sogni prendono forma. Lasciati avvolgere dalla sua bellezza e porta con te il ricordo di un’esperienza che va dritta al cuore. 

 

Ciao! Io sono Lisa, mamma on the road. Viaggiare per me è scoprire posti nuovi, girando e assaporando i profumi e le prelibatezze dei luoghi che visito. Che sia per un mese o per un week end le nostre tre valigie sono sempre pronte!

Annalisa@trevaligie.com

Comments:

  • Laura Morello

    22 Dicembre 2020

    Non sapevo di queste tradizioni. Com’è vario il nostro Bel Paese… non smette mai di stupirci… e di farci venire l’acquolina in bocca… grazie per avermi fatto scoprire tutte queste cose!

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  • 22 Dicembre 2020

    Interessante leggere le tradizioni dei vari luoghi, avete delle ottime tradizioni culinarie io adoro il pesce e mi piacerebbe assaggiarle, le luci poi rendono i luoghi magici in questo periodo per cui m’immagino chissà che bellezza.

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  • 22 Dicembre 2020

    Trovo che lo sciuscio sia non solo una bella tradizione ma anche un bel regalo da fare al capofamiglia. Il falò invece mi ricordo molto il buttare i piatti e bicchieri vecchi dai balconi come si faceva molti anni fa in Sicilia, anche se voi almeno li bruciavate in un solo posto e non trovavate i danni in stradi il mattino dopo.
    Le luci d’artista devono essere davvero caratteristiche, un motivo in più per visitare Gaeta sotto il periodo natalizio.

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  • 23 Dicembre 2020

    Sai che io sono una fan della tiella e sono felice che questa delizia faccia parte del cenone delle feste. Sono d’accordo con te: in questo Natale così diverso anche le nostre abitudini alimentari devono cambiare ed essere più vicine al territorio . Tra le tradizioni di Gaeta mi piace molto la serenata di Capodanno soprattutto per le origini di richiesta di un aiuto da parte dei contadini

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  • 23 Dicembre 2020

    Ciao!
    Ho letto con molto piacere il tuo articolo! non sapevo quasi niente della tradizione di Gaeta!
    E quante cose diverse dalla mia cultura. Mi ha colpito molto il bagno il primo dell’anno! Io non avrei mai il coraggio….da pazzi!

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  • 24 Dicembre 2020

    Non amo particolarmente i piatti a base di pesce, ma sono convinta anche io che vada preservata la cucina tradizionale e fatta di prodotti locali, semplici e genuini. Ci sono davvero tante tradizioni a Gaeta, mi ha colpito molto l’usanza di bruciare le cose vecchie alla fine dell’anno. Da noi si usava lanciare le stoviglie dalle finestre. Oggi non si usa più, ma qualcuno lo fa ancora.. 😆

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  • 24 Dicembre 2020

    Non avevo idea che Gaeta avesse tutte queste tradizioni natalizie! Lo sciuscio mi ricorda i cantanti di strada tipici della tradizione del Nord Europa, davvero particolare!

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  • 24 Dicembre 2020

    Bellissime favole di luce! Sarebbero molto apprezzate dai miei bimbi!

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  • 30 Dicembre 2020

    Durante Gaetavventura mi aveva affascinato molto il racconto sul Tuffo nel nuovo anno, e sarei venuta con piacere se le circostanze lo avessero permesso. Quanto alle altre tradizioni, anche mia nonna mi racconta sempre delle serenate della notte del 31 dicembre, era molto in voga un tempo recarsi a casa di amici e parenti con un mandolino o una chitarra a cantare, per aspettare insieme il nuovo anno e stuzzicare qualcosa. Del capofuoco invece non ne avevo mai sentito parlare: piuttosto da piccolina ricordo che qualcuno gettava via pentole, piatti e bicchieri vecchi in segno di buon auspicio. Ma è da qualche anno che la tradizione è scomparsa

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  • LaZiaRo

    30 Dicembre 2020

    Non mi è chiara questa cosa dello sciuscio 😀 Gli ospiti cantano e il padrone di casa li paga? Ma… tipo se è un amico mi deve fa un regalo?? Ma come?? 😀 hahaha, che cose strane… ogni posto ha le sue tradizioni buffe 🙂

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  • Paola

    28 Gennaio 2021

    Articolo interessante e per me ricco di cose nuove che non conoscevo. Però Gaeta ce l’avevo in mente come tappa da fare, ora mi hai incuriosito ancora di più ☺️

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  • Libera

    9 Dicembre 2024

    Ma che meraviglia poter conoscere le tradizioni natalizie di Gaeta! Quei dolci devono essere buonissimi.

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  • 10 Dicembre 2024

    Gaeta che luogo ricco di cultura e tradizioni, deve essere davvero magico poterci andare per Natale e godere di tutte le attività e il buon cibo che ci hai raccontato

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  • 12 Dicembre 2024

    Che bello scoprire le tradizioni natalizie di Gaeta! Il folklore e lo Sciuscio trasmettono un senso di comunità e autenticità che è sempre più raro al giorno d’oggi. Mi ha colpito molto come questa serenata di Capodanno abbia radici così profonde, passando dalla richiesta di cibo per necessità a un gesto di riconoscenza e festa Un racconto che scalda il cuore e ci riporta al vero significato del Natale.

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